2 Dicembre 2022

Indagine statistica curata dal CNO ed eseguita dalla Fondazione Studi con il contributo dell’ENPACL sulle aspettative dei Giovani Consulenti, su come intendono affrontare il futuro e cosa si attendono dalle Istituzioni di Categoria. E’ stata presentata alla Convention dei Giovani svoltasi il 25 e 26 novembre scorsi al Palazzo dei Congressi. Le risultanze.

 

Sull’importanza della Convention dei Giovani e La Professione ci siamo abbondantemente soffermati nel report informativo, poi corredato da una magnifica fotogallery, contenuto in uno dei numeri precedenti della presente rubrica.

E, d’altra parte, i CPO erano stati incaricati di assumere informazione dai “giovani” circa le loro aspettative sulla professione, sul futuro e su cosa si attendono dalle istituzioni di categoria. Poi, i “Giovani”, ciascuno per ogni Regione, hanno partecipato alle tavole rotonde sabato 26 novembre ed hanno trattato tutti i temi oggetto delle risultanze “informative” dei CPO.

Questa attività nostra, consiliare, era stata comunque preceduta, in modo autonomo, da una indagine, curata dal CNO con il contributo di Fondazione Studi ed Enpacl.

Le risultanze sono state esposte nel corso della Convention.

L’altro giorno è stato, invece, diramato un interessante comunicato stampa.

Vediamo, ora, in sintesi a cosa ha portato l’indagine curata dal ns. CNO.

Il giovane Consulente? Preferisce i contenuti, fa rete ed è social. Secondo la ricerca della Fondazione Studi, gli under 40 sono interpreti di un modello di professione discontinuo rispetto alle generazioni più adulte e che guarda al futuro con visione.

Laureati, più specializzati e desiderosi di approfondire i contenuti lavoristici. Ma anche di aggregarsi con i colleghi e fare rete con altri professionisti. E sull’uso dei social e delle tecnologie consapevoli di avere maggiore conoscenza e dimestichezza rispetto ai professionisti più adulti.

È questo il profilo del giovane Consulente del Lavoro che è emerso dalla ricerca “Giovani e professione: evoluzione e prospettive del Consulente del Lavoro”.

Ma, d’altra parte, non avevamo dubbi che questa potesse essere la conclusione dell’indagine statistica. Le nuove generazioni sono molto più aggiornate tecnologicamente, non sono individualiste, amano confrontarsi, fare rete, aggregarsi, dialogare. E lo fanno anche sui social.

Un rapporto che fotografa, in chiave comparata rispetto a dieci anni fa, le caratteristiche strutturali del mondo dei giovani Consulenti, interpreti di un modello di professione diverso e discontinuo rispetto alle generazioni più adulte. Una professione profondamente cambiata a partire dal titolo di studio utile all’accesso, come evidenzia l’indagine realizzata attraverso un’analisi degli iscritti all’ente di previdenza e assistenza e una survey su oltre 800 giovani. L’elevazione del titolo di studio ha di fatto accentuato l’immagine di una professione a forte vocazione femminile; tra i giovani, infatti, la quota di donne è del 51,6% mentre tra le over 40 scende al 46% e tra i percorsi di studi ad affermarsi sempre più è la laurea in economia, quale canale principale di accesso alla professione (ben il 48,6% degli intervistati proviene da una facoltà economica).

Molti gli elementi di discontinuità rispetto alle generazioni più adulte. Sono sempre più iscritti under 40 (34,9%) a voler puntare nei prossimi anni sui contenuti dell’attività professionale, innalzando la qualità dei servizi erogati.

Così come è preponderante la voglia di investire su alcuni ambiti di attività nuovi; in cima alla classifica il welfare aziendale (41,1%), seguito dalle politiche attive (38,7%), formazione (33,6%), pianificazione previdenziale (33%), selezione del personale (32,8%) e sicurezza sul lavoro (30,6%).

Ma è sotto il profilo organizzativo che le giovani generazioni segnano il cambio di passo rispetto al passato; tra gli under 40 la tendenza è sempre più quella di intraprendere collaborazioni con altri professionisti: quasi 6 giovani Consulenti su 10 (56,7%) intrattengono rapporti di collaborazione con altri professionisti. Il 34% pensa infatti a un lavoro in rete e ben il 42% immagina l’esercizio in forma associata con altri colleghi.

Il futuro è iniziato!

Buon lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/ED

Condividi:

Modificato: 2 Agosto 2023